di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Robert Capa è già nella storia dell’arte e della fotografia, come del resto è nella storia dell’umanità attraverso scatti d’autore. Proprio la capacità di cogliere momenti veri che gli si prospettavano innanzi, in chiave di cronaca e giornalismo, racchiudendoli in sequenze artistiche è stata l’abilità innata del reporter nato a Budapest.
La semplicità dell’essere presente e di cogliere quell’istante che rende una sola immagine rappresentazione d’istanti veri per una divulgazione sana del momento storico.
Endre Ernő Friedmann, Robert Capa (Budapest 22/10/1913 – Thai Binh 25/5/1954) è stato il fotografo nel e sul campo. Nessun filtro, nessuna interpretazione altrui, ma Capa stesso nella scena e nell’evento, spesso in stretto contatto con il pericolo di costanti scenari bellici.
Proprio il suo destino fu dettato da una mina in Vietnam, ma le sue sequenze fotografiche rimarranno per sempre.
A 110 anni dalla nascita, il Museo delle Culture, Mudec, di Milano organizza una sopraffina retrospettiva a cura di Sara Rizzo (conservatrice del Museo stesso), in collaborazione con l’Agenzia Magnum: “Robert Capa Nella Storia”.
Più di ottanta stampe fotografiche tracciano l’iter fotografico dell’assistente di se stesso. Infatti, fu proprio un sottile gioco pensato da due fotografi in dialogo, contatto e sinergia, cui sbociò una relazione sentimentale, Endre Ernő Friedmann e Gerta Pohorylle (Gerda Taro Stoccarda 1/8/1910 – Madrid 26/7/1937) a proporsi assistenti di un grande fotografo nella Parigi degli anni Trenta: Robert Capa.
Un aneddoto simpatico di una carriera che ha colto nel 1947 la creazione con Henri Cartier-Bresson e David Szymin (David “Chim” Seymour) l’Agenzia Magnum Photos, all’interno della quale racchiuse negli anni a seguire fino ad oggi altri fotografi di classe.
Nelle sezioni presenti al Mudec quali – seconda guerra mondiale – Unione Sovietica – Israele – Guerra in Indocina – tutta l’abilità fotografica di Capa.
Una mostra da vedere perché tutti noi, anche se facciamo parte di una società contraddittoria, non ci stancheremo mai di vedere, osservare e ammirare gli scatti fotografici di Robert Capa.
Concludendo con un canonico suo aforisma, molto attuale: “La guerra è come un’attrice che invecchia: sempre più pericolosa e sempre meno fotogenica”.
Robert Capa Nella Storia
Milano, Mudec, Museo delle Culture
Dall’11 novembre 2022 al 19 marzo 2023
La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso
Lun 14.30 – 19.30 Mart – merc – ven – dom 9.30 – 19.30 Giov – sab 9.30 – 22.30
di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Robert Capa è già nella storia dell’arte e della fotografia, come del resto è nella storia dell’umanità attraverso scatti d’autore. Proprio la capacità di cogliere momenti veri che gli si prospettavano innanzi, in chiave di cronaca e giornalismo, racchiudendoli in sequenze artistiche è stata l’abilità innata del reporter nato a Budapest.
La semplicità dell’essere presente e di cogliere quell’istante che rende una sola immagine rappresentazione d’istanti veri per una divulgazione sana del momento storico.
Endre Ernő Friedmann, Robert Capa (Budapest 22/10/1913 – Thai Binh 25/5/1954) è stato il fotografo nel e sul campo. Nessun filtro, nessuna interpretazione altrui, ma Capa stesso nella scena e nell’evento, spesso in stretto contatto con il pericolo di costanti scenari bellici.
Proprio il suo destino fu dettato da una mina in Vietnam, ma le sue sequenze fotografiche rimarranno per sempre.
A 110 anni dalla nascita, il Museo delle Culture, Mudec, di Milano organizza una sopraffina retrospettiva a cura di Sara Rizzo (conservatrice del Museo stesso), in collaborazione con l’Agenzia Magnum: “Robert Capa Nella Storia”.
Più di ottanta stampe fotografiche tracciano l’iter fotografico dell’assistente di se stesso. Infatti, fu proprio un sottile gioco pensato da due fotografi in dialogo, contatto e sinergia, cui sbociò una relazione sentimentale, Endre Ernő Friedmann e Gerta Pohorylle (Gerda Taro Stoccarda 1/8/1910 – Madrid 26/7/1937) a proporsi assistenti di un grande fotografo nella Parigi degli anni Trenta: Robert Capa.
Un aneddoto simpatico di una carriera che ha colto nel 1947 la creazione con Henri Cartier-Bresson e David Szymin (David “Chim” Seymour) l’Agenzia Magnum Photos, all’interno della quale racchiuse negli anni a seguire fino ad oggi altri fotografi di classe.
Nelle sezioni presenti al Mudec quali – seconda guerra mondiale – Unione Sovietica – Israele – Guerra in Indocina – tutta l’abilità fotografica di Capa.
Una mostra da vedere perché tutti noi, anche se facciamo parte di una società contraddittoria, non ci stancheremo mai di vedere, osservare e ammirare gli scatti fotografici di Robert Capa.
Concludendo con un canonico suo aforisma, molto attuale: “La guerra è come un’attrice che invecchia: sempre più pericolosa e sempre meno fotogenica”.
Robert Capa Nella Storia
Milano, Mudec, Museo delle Culture
Dall’11 novembre 2022 al 19 marzo 2023
La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso
Lun 14.30 – 19.30 Mart – merc – ven – dom 9.30 – 19.30 Giov – sab 9.30 – 22.30
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