di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Per comprendere la pittura di Raoul Dufy è necessario entrare nei suoi lavori per trovare e carpire capacità di catturare i colori e le rispettive tonalità, la luce e le atmosfere dipinte esulando da quella che potrebbe apparire una pseudo elementarità, facilità e comprensibilità espressiva soprattutto in una visione odierna. Tutt’altro, da come indicò lo stesso Dufy: “Nella pittura l’elemento essenziale è il colore. Il colore è un fenomeno della luce. Per i colori la natura si serve della luce. Per captare la luce il pittore si serve dei colori”.
Dopo quarant’anni il Maestro ritorna a Roma con la mostra “Raoul Dufy. Il pittore della gioia”, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e curata dalla chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris.
Fino al 26 febbraio 2023, Palazzo Cipolla ospita più di 160 opere divise in 13 sezioni atte a inquadrare l’intero percorso artistico di Raoul Dufy (Le Havre, 3/6/1877 – Forcalquier, 23/3/1953). Nel dettaglio: Sulle orme di Cézanne; Incisioni e libri; Moda e decorazione; La bagnante; Il viaggio in Italia; Il grano; Corse e cavalli; Musica e Arlecchino; Dufy e i maestri; In riva al mare; Fiori e bouquet; L’atelier; La Fata Elettricità, “il dipinto più grande del mondo”.
Tra dipinti, disegni, ceramiche, disegni, dipinti e tessuti l’esposizione permette un’accurata disamina sul Maestro francese, cercando di proporre gli elementi caratterizzanti la personale poetica pittorica.
Dalle località ricche di luce Dufy sviluppò tematiche pubbliche tra regate veliche, corse di cavalli e vita mondana del tempo, senza dimenticare i nudi, i fiori, i paesaggi e le nature silenti.
Tutto per l’artista doveva ruotare in un costante studio e dosaggio del colore al fine di creare e determinare effetti di luce. Proprio questa luminosità diventa un fil rouge lungo la sua fase creativa, dall’influsso Impressionista attraverso il Fauvismo giungendo all’approccio espresso da Cézanne.
A Roma, ogni lavoro esposto permette al visitatore di vibrare nei molteplici soggetti proposti considerando che l’apparente semplicità espressiva implica una vera e propria complessità di preparazione, studio e quid personale.
Raoul Dufy
Roma, Palazzo Cipolla
14 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023
di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Per comprendere la pittura di Raoul Dufy è necessario entrare nei suoi lavori per trovare e carpire capacità di catturare i colori e le rispettive tonalità, la luce e le atmosfere dipinte esulando da quella che potrebbe apparire una pseudo elementarità, facilità e comprensibilità espressiva soprattutto in una visione odierna. Tutt’altro, da come indicò lo stesso Dufy: “Nella pittura l’elemento essenziale è il colore. Il colore è un fenomeno della luce. Per i colori la natura si serve della luce. Per captare la luce il pittore si serve dei colori”.
Dopo quarant’anni il Maestro ritorna a Roma con la mostra “Raoul Dufy. Il pittore della gioia”, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e curata dalla chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris.
Fino al 26 febbraio 2023, Palazzo Cipolla ospita più di 160 opere divise in 13 sezioni atte a inquadrare l’intero percorso artistico di Raoul Dufy (Le Havre, 3/6/1877 – Forcalquier, 23/3/1953). Nel dettaglio: Sulle orme di Cézanne; Incisioni e libri; Moda e decorazione; La bagnante; Il viaggio in Italia; Il grano; Corse e cavalli; Musica e Arlecchino; Dufy e i maestri; In riva al mare; Fiori e bouquet; L’atelier; La Fata Elettricità, “il dipinto più grande del mondo”.
Tra dipinti, disegni, ceramiche, disegni, dipinti e tessuti l’esposizione permette un’accurata disamina sul Maestro francese, cercando di proporre gli elementi caratterizzanti la personale poetica pittorica.
Dalle località ricche di luce Dufy sviluppò tematiche pubbliche tra regate veliche, corse di cavalli e vita mondana del tempo, senza dimenticare i nudi, i fiori, i paesaggi e le nature silenti.
Tutto per l’artista doveva ruotare in un costante studio e dosaggio del colore al fine di creare e determinare effetti di luce. Proprio questa luminosità diventa un fil rouge lungo la sua fase creativa, dall’influsso Impressionista attraverso il Fauvismo giungendo all’approccio espresso da Cézanne.
A Roma, ogni lavoro esposto permette al visitatore di vibrare nei molteplici soggetti proposti considerando che l’apparente semplicità espressiva implica una vera e propria complessità di preparazione, studio e quid personale.
Raoul Dufy
Roma, Palazzo Cipolla
14 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023
di Alain Chivilò
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