di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Da sempre, Palazzo dei Diamanti nella città di Ferrara è sempre un luogo espositivo per eccellenza. Come del resto in altre sedi espositive in Italia e nel mondo, il livello espositivo ha avuto lungo i decenni alternanze nelle proposte, però la sede è sempre rimasta di prestigio.
Dopo un attento restauro, Palazzo dei Diamanti ritorna ad aprire le sue porte al pubblico con la mostra “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa” dal 18 febbraio al 19 giugno 2023.
Il progetto di restauro, come da comunicato:
il primo intervento ha riguardato i principali ambienti espositivi preesistenti, le cosiddette ali Rossetti e Tisi. Tutte le sale sono state dotate di nuove superfici altamente tecnologiche, dietro alle quali sono nascoste le dotazioni impiantistiche. Le nuove fodere, che rivestono le murature antiche in modo da non alterarne la consistenza, celano impianti di ultima generazione atti a garantire le prestazioni termo-igrometriche richieste a un museo d’arte contemporaneo. Nell’ala Rossetti sono state realizzate nuove pavimentazioni in terrazzo alla veneziana e in entrambe le ali inseriti nuovi portali in ottone brunito che rimarcano la sequenza spaziale propria del Palazzo rinascimentale.
Il secondo intervento ha interessato gli ambienti dell’ex Museo del Risorgimento, che sono stati completamente restaurati e dove sono state allocate nuove funzioni a supporto dell’attività espositiva: una caffetteria, una libreria, una sala didattica e una polifunzionale. A complemento di questa parte, i cortili interni sono stati riqualificati e dotati di nuove pavimentazioni in cotto.
Il terzo intervento ha riguardato la continuità dei percorsi. I percorsi interni: si è riaperto un importante collegamento, interrotto nel corso del tempo, tra l’ex Museo del Risorgimento e il cortile principale; inoltre si è valorizzato l’accesso attraverso la piccola loggia affacciata sul cortile principale, rendendola parte integrante del percorso di visita. All’esterno l’intervento più rilevante è la realizzazione nel giardino del collegamento tra le due ali del Palazzo. Il nuovo progetto di collegamento tra le due ali, la cui previsione appare già nelle stampe di Andrea Bolzoni (1782), consiste in una struttura leggera, trilitica, essenziale, realizzata in legno – solo in parte chiusa da vetrate – che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali. Coerentemente con la struttura spaziale del Palazzo – caratterizzato da una alternanza di pieni e vuoti – il nuovo intervento definisce nuove stanze all’aperto nel giardino, che ne estendono la logica amplificandone la sequenza.
La struttura, in legno carbonizzato, è in grado di assicurare una buona durata nel tempo e richiede una bassa manutenzione; i tamponamenti vetrati scorrevoli, che proteggono il percorso nelle stagioni meno favorevoli, consentono l’apertura completa in modo da ripristinare la continuità fisica tra il cortile rinascimentale e il giardino retrostante. La nuova struttura, infatti, non solo collega le due ali del palazzo ma appartiene, proprio per la sua natura effimera, al giardino, anch’esso completamente riqualificato. Recuperando le suddivisioni dell’antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari, testimoniate dalle stampe del Bolzoni del 1782 e dal rilievo del 1843, il progetto del giardino vuole riportare alla luce l’assetto documentato a partire dalla seconda metà del Settecento, considerando che questo non dovesse discostarsi molto dai modelli precedenti, come attesta la ricerca storica su casi coevi.
Febbario 2023 darà nuova vita a Palazzo dei Diamanti e nella sua Ferrara il critico e curatore d’arte Vittorio Sgarbi ritorna attraverso un classico della cultura Italiana: il Rinascimento. La mostra “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa” rappresenta un punto di partenza per il progetto, riportato anche nel titolo, denominato Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este. Ferrara, dunque e la sua storia da Città a Ducato fino all’ingresso nello Stato Pontificio.
Il percorso espositivo presenta oltre cento capolavori, provenienti da collezioni private e musei, ponendo l’iter artistico di Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa al centro della mostra.
Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451-1456 – 1496) fu il più giovane e intelligente tra quanti parteciparono al clima culturale di Palazzo Schifanoia, negli ultimi anni del governo di Borso. Forte talento, pose nelle sue opere un’alta carica emotiva.
Lorenzo Costa (Ferrara 1460 – Mantova 1535) prese l’eredità culturale di de’ Roberti variando il suo stile per linee meno dure, morbide e distese.
La mostra della riapertura, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, entra a far parte degli eventi 2023, permettendo ai visitatori di apprezzare ancora di più l’apice artistico e culturale che l’Italia abbia mai saputo esprimere in tutte le discipline dell’agire intellettuale umano: il Rinascimento. La qualità delle opere selezionate appare alta, di conseguenza non resta che aspettare l’anno nuovo.
di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Da sempre, Palazzo dei Diamanti nella città di Ferrara è sempre un luogo espositivo per eccellenza. Come del resto in altre sedi espositive in Italia e nel mondo, il livello espositivo ha avuto lungo i decenni alternanze nelle proposte, però la sede è sempre rimasta di prestigio.
Dopo un attento restauro, Palazzo dei Diamanti ritorna ad aprire le sue porte al pubblico con la mostra “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa” dal 18 febbraio al 19 giugno 2023.
Il progetto di restauro, come da comunicato:
il primo intervento ha riguardato i principali ambienti espositivi preesistenti, le cosiddette ali Rossetti e Tisi. Tutte le sale sono state dotate di nuove superfici altamente tecnologiche, dietro alle quali sono nascoste le dotazioni impiantistiche. Le nuove fodere, che rivestono le murature antiche in modo da non alterarne la consistenza, celano impianti di ultima generazione atti a garantire le prestazioni termo-igrometriche richieste a un museo d’arte contemporaneo. Nell’ala Rossetti sono state realizzate nuove pavimentazioni in terrazzo alla veneziana e in entrambe le ali inseriti nuovi portali in ottone brunito che rimarcano la sequenza spaziale propria del Palazzo rinascimentale.
Il secondo intervento ha interessato gli ambienti dell’ex Museo del Risorgimento, che sono stati completamente restaurati e dove sono state allocate nuove funzioni a supporto dell’attività espositiva: una caffetteria, una libreria, una sala didattica e una polifunzionale. A complemento di questa parte, i cortili interni sono stati riqualificati e dotati di nuove pavimentazioni in cotto.
Il terzo intervento ha riguardato la continuità dei percorsi. I percorsi interni: si è riaperto un importante collegamento, interrotto nel corso del tempo, tra l’ex Museo del Risorgimento e il cortile principale; inoltre si è valorizzato l’accesso attraverso la piccola loggia affacciata sul cortile principale, rendendola parte integrante del percorso di visita. All’esterno l’intervento più rilevante è la realizzazione nel giardino del collegamento tra le due ali del Palazzo. Il nuovo progetto di collegamento tra le due ali, la cui previsione appare già nelle stampe di Andrea Bolzoni (1782), consiste in una struttura leggera, trilitica, essenziale, realizzata in legno – solo in parte chiusa da vetrate – che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali. Coerentemente con la struttura spaziale del Palazzo – caratterizzato da una alternanza di pieni e vuoti – il nuovo intervento definisce nuove stanze all’aperto nel giardino, che ne estendono la logica amplificandone la sequenza.
La struttura, in legno carbonizzato, è in grado di assicurare una buona durata nel tempo e richiede una bassa manutenzione; i tamponamenti vetrati scorrevoli, che proteggono il percorso nelle stagioni meno favorevoli, consentono l’apertura completa in modo da ripristinare la continuità fisica tra il cortile rinascimentale e il giardino retrostante. La nuova struttura, infatti, non solo collega le due ali del palazzo ma appartiene, proprio per la sua natura effimera, al giardino, anch’esso completamente riqualificato. Recuperando le suddivisioni dell’antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari, testimoniate dalle stampe del Bolzoni del 1782 e dal rilievo del 1843, il progetto del giardino vuole riportare alla luce l’assetto documentato a partire dalla seconda metà del Settecento, considerando che questo non dovesse discostarsi molto dai modelli precedenti, come attesta la ricerca storica su casi coevi.
Febbario 2023 darà nuova vita a Palazzo dei Diamanti e nella sua Ferrara il critico e curatore d’arte Vittorio Sgarbi ritorna attraverso un classico della cultura Italiana: il Rinascimento. La mostra “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa” rappresenta un punto di partenza per il progetto, riportato anche nel titolo, denominato Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este. Ferrara, dunque e la sua storia da Città a Ducato fino all’ingresso nello Stato Pontificio.
Il percorso espositivo presenta oltre cento capolavori, provenienti da collezioni private e musei, ponendo l’iter artistico di Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa al centro della mostra.
Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451-1456 – 1496) fu il più giovane e intelligente tra quanti parteciparono al clima culturale di Palazzo Schifanoia, negli ultimi anni del governo di Borso. Forte talento, pose nelle sue opere un’alta carica emotiva.
Lorenzo Costa (Ferrara 1460 – Mantova 1535) prese l’eredità culturale di de’ Roberti variando il suo stile per linee meno dure, morbide e distese.
La mostra della riapertura, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, entra a far parte degli eventi 2023, permettendo ai visitatori di apprezzare ancora di più l’apice artistico e culturale che l’Italia abbia mai saputo esprimere in tutte le discipline dell’agire intellettuale umano: il Rinascimento. La qualità delle opere selezionate appare alta, di conseguenza non resta che aspettare l’anno nuovo.
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