di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Visitare gli eventi a Palazzo Fortuny è sempre stata una gioia. Un piacere visivo e culturale che nasce in colui e coloro i quali sentono qualcosa e fanno del dialogo artistico un punto fermo di vita contemporanea.
All’interno di percorsi molto spesso contemporanei, all’improvviso si entra in atmosfere vive e uniche lungo costanti e persistenti equilibri fatti di chiaro scuri, ottenuti da storiche vetrate veneziane che smorzano ogni giorno dell’anno la luce esterna, creando ambienti sempre diversi e unici.
In un nuovo allestimento la sezione dedicata all’intellettuale – stilista, pittore, designer, scenografo – Mariano Fortuny y Madrazo (Granada, 11/5/1871 – Venezia, 3/5/ 1949) e Famiglia propone reperti presi dai depositi del museo posti in una nuova luce.
Nella offerta culturale dei Musei Civici Veneziani sono stati creati dai curatori diversi percorsi tematici tutti da scoprire.
Assieme a suo padre pittore, Marià Fortuny i Marsal (Reus, 11/6/1838 – Roma, 21/11/1874) sono state messe in evidenza le incisioni e i relativi strumenti di realizzazioni. Opere sopraffine e delicate.
I tessuti sono un altro livello di approfondimento. Partendo dal laboratorio creato all’interno del Palazzo Pesaro degli Orfei (residenza dopo il trasferimento da Parigi nel 1889), sede dell’attuale museo, Mariano e la moglie stilista (Adèle) Henriette Negrin (1877 – 1965) elaborarono per esempio attraverso la tecnica della stampa nuovi tessuti dalla raffinatezza antica.
Ulteriore momento di visita è costituito dalla Biblioteca Privata di Mariano, all’interno della quale molto veniva pensato e creato. Oggetti, libri, ritagli, appunti, schizzi, foto di ceramiche, dipinti architetture, tessuti per un costante laboratorio delle idee.
Questo, ma non solo, da vedere e ammirare a Palazzo Fortuny in un’approfondita vista, poiché il lasciato al Comune di Venezia è sempre stato un corpus di cultura non indifferente da condividere e tramandare.
Museo Fortuny
San Marco 3958, Venezia
10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00)
Chiuso il martedì.
di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Visitare gli eventi a Palazzo Fortuny è sempre stata una gioia. Un piacere visivo e culturale che nasce in colui e coloro i quali sentono qualcosa e fanno del dialogo artistico un punto fermo di vita contemporanea.
All’interno di percorsi molto spesso contemporanei, all’improvviso si entra in atmosfere vive e uniche lungo costanti e persistenti equilibri fatti di chiaro scuri, ottenuti da storiche vetrate veneziane che smorzano ogni giorno dell’anno la luce esterna, creando ambienti sempre diversi e unici.
In un nuovo allestimento la sezione dedicata all’intellettuale – stilista, pittore, designer, scenografo – Mariano Fortuny y Madrazo (Granada, 11/5/1871 – Venezia, 3/5/ 1949) e Famiglia propone reperti presi dai depositi del museo posti in una nuova luce.
Nella offerta culturale dei Musei Civici Veneziani sono stati creati dai curatori diversi percorsi tematici tutti da scoprire.
Assieme a suo padre pittore, Marià Fortuny i Marsal (Reus, 11/6/1838 – Roma, 21/11/1874) sono state messe in evidenza le incisioni e i relativi strumenti di realizzazioni. Opere sopraffine e delicate.
I tessuti sono un altro livello di approfondimento. Partendo dal laboratorio creato all’interno del Palazzo Pesaro degli Orfei (residenza dopo il trasferimento da Parigi nel 1889), sede dell’attuale museo, Mariano e la moglie stilista (Adèle) Henriette Negrin (1877 – 1965) elaborarono per esempio attraverso la tecnica della stampa nuovi tessuti dalla raffinatezza antica.
Ulteriore momento di visita è costituito dalla Biblioteca Privata di Mariano, all’interno della quale molto veniva pensato e creato. Oggetti, libri, ritagli, appunti, schizzi, foto di ceramiche, dipinti architetture, tessuti per un costante laboratorio delle idee.
Questo, ma non solo, da vedere e ammirare a Palazzo Fortuny in un’approfondita vista, poiché il lasciato al Comune di Venezia è sempre stato un corpus di cultura non indifferente da condividere e tramandare.
Museo Fortuny
San Marco 3958, Venezia
10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00)
Chiuso il martedì.
di Alain Chivilò
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