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Cultura

Giuseppe Gallo al Mart

Giuseppe Gallo Prismi (scultura_011), 2007. Bronzo, dimensioni variabili. Archivio Giuseppe Gallo
di Alain Chivilò

© Alain Chivilò


L’Arte può essere senza tempo? Se così fosse, in quali espressioni culturali la possiamo trovare? Può essere l’interdisciplinarietà, dunque un’elaborazione personale che si accomuna a stili contemporanei e di epoche passate? In molti casi questa può essere una risposta. Dunque non un filo rosso conduttrice, bensì spaziare all’interno della storia dell’arte in accordo al personale sentire.
Il Museo MART di Rovereto propone dal 6/12/2022 al 19/3/2023 la personale di Giuseppe Gallo “Michelangelo sogna Brancusi” a cura di Denis Isaia da un’idea di Vittorio Sgarbi.
Cinquanta opere, corrispondenti agli ultimi quarant’anni di produzione artistica, evidenziano una ricerca atta a inserirsi in stili divisi tra disegno, pittura e scultura. Temi divisi e inerenti tra letteratura, matematica, cosmologia e filosofia riecheggiano nelle sue opere attraverso intellettuali connubi.
Proprio la scultura “Michelangelo sogna Brancusi” del 2022, titolo anche della mostra, inserita e appesa al centro dell’avveniristica piazza del MART racchiude, in un certo senso, il concetto espressivo dell’iter di Gallo: il viso biografico dell’artista in stile rinascimentale, dal quale si genera una colonna infinita ripresa dallo scultore Constantin Brâncuşi.
La sintesi di Giuseppe Gallo parte proprio da qui e si articola all’interno le sale del museo di Rovereto.

Biografia

Giuseppe Gallo, Rogliano (CS) 15/3/1954, vive e lavora a Roma dal 1976, anno in cui inaugura la prima personale presso la Galleria Ferro di Cavallo. Approda in ambito internazionale con Europa ’79 a Stoccarda. Stabilisce il suo studio nell’ex-pastificio Cerere ed espone in numerose manifestazioni nazionali e internazionali – tra queste, la XLIV Biennale di Venezia, a cui partecipa con una sala personale nel Padiglione Italia. Negli ultimi anni gli sono state dedicate importanti retrospettive al MACRO di Roma (2007), alla Kunsthalle di Mannheim (2008) e al Mart (2009). Le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di vari musei e fondazioni, tra cui il MoMA di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen, il Mart, la GAM di Torino e il CAMUSAC di Cassino.

di Alain Chivilò