di Alain Chivilò
© Alain Chivilò
Bauer è un nome conosciuto a Venezia perché ha rappresentato la classe ed eleganza in un Hotel nella Serenissima. Dal 1880 Hotel Bauer-Grünwald fino alla vendita degli eredi nel 1930 a Arnaldo Bennati. Da qui una gestione familiare fino al 2019, anno che ha visto cambianti repentini per uno tra i più noti siti alberghieri a Venezia. Scorrendo in rapida sequenza gli eventi:
– 2019, dopo una gestione durata tre generazioni, la famiglia Bortolotto Possati proprietaria del Hotel Bauer Palazzo ha ceduto lo stesso con immobili siti in Giudecca al fondo di investimenti americano Elliott e al suo coinvestitore di minoranza Blue Skye.
– 2020, nuovo passaggio di proprietà del solo Hotel al gruppo Signa Prime Selection, gruppo austriaco nel settore degli investimenti immobiliari dell’imprenditore René Benko.
– 2022 è stata assegnata la gestione della struttura a Rosewood Hotels & Resorts. Con un progetto di restauri, che termineranno nell’apertura prevista nel 2025. Il nuovo nome diventa Rosewood Hotel Bauer.
– 2023, 24-29/4 l’asta a Parigi con più di 4.000 lotti appartenenti all’Hotel. Artcurial è la società incaricata alla vendita che ha già programmato un tour europeo espositivo prima della vendita: Milano (3-31/3), Monaco (6-24/3), Parigi (19-23/4).
Entrando nelle comunicazioni ufficiali:
L’asta prevede oltre 4,000 lotti in preziosi oggetti quali vetri di Murano, mobili, specchiere, stoviglie, dipinti, complementi d’arredo, sete delle Case Rubelli e Bevilacqua.
Il restauro verte per la facciata originale, la grande scala a chiocciola e molti elementi interni che fanno parte del passato della proprietà. La direzione è stata affidata all’architetto Alberto Torsello e al gruppo di interior design BAR Studio. Inoltre i termini di rinnovamento del hotel vertono nella sostenibilità per certificati quali Casa Klima, Itaca e Leed Gold.
Storia
In un palazzo del 18° secolo ottimamente situato in Campo San Moisè, tra Piazza San Marco e il Canal Grande, il Grand Hôtel d’Italie Bauer-Grünwald aprì i battenti nel 1880. Fondato da un giovane imprenditore austriaco, Julius Grünwald e dalla figlia di un nobile veneziano Bauer, divenne ben presto il luogo dell’alta società. Nel 1930, con la nuova proprietà, iniziò un importante periodo di restauri e lavori di costruzione sotto l’impulso di Arnaldo Bennati, costruttore navale ligure, che rimodellò l’albergo fino alla sua riapertura nel 1949.
L’ingresso principale, accanto alla chiesa barocca di San Moisè, fu dotato di una facciata modernista disegnato da Marino Meo. Per la prima volta un albergo nella città dei Dogi è stato dotato di riscaldamento centralizzato e aria condizionata.
Il palazzo e le sue 210 camere vantavano comfort e modernità all’avanguardia. Giuseppe Berti aggiunse un altro piano all’edificio, offrendo ai visitatori il Settimo Cielo, una terrazza con vista mozzafiato che rimane ancora oggi la più alta di Venezia. Vi si affollano re, primi ministri, intellettuali, artisti e uomini d’affari.
Una seconda fase di ristrutturazione alla fine degli anni ’90 ha portato l’hotel agli standard dell’epoca, preservando l’atmosfera mitica e senza tempo dell’edificio. Le vetrate colorate a forma di diamante della Royal Suite lasciano intravedere il passaggio dei gondolieri e i mosaici del pavimento continuano a risuonare con i passi di Elizabeth Taylor. Nel ristorante De Pisis, raffinate specialità italiane vengono servite una dopo l’altra con il passare delle ore. Già nell’area “Settimo Cielo” gli ospiti si godono il loro primo Spritz.
Tutti questi elementi pomposi passeranno a una nuova gestione e modo di vedere, confidando nella costante ospitalità, educazione e gentilezza tratto distintivo di una società e di una comunità.
di Alain Chivilò